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Vetro pressato

Il vetro pressato si ottiene colando il vetro fuso in uno stampo di metallo e pressandolo con un pistone di metallo per foggiare la forma interna del pezzo che può anche essere diversa da quella esterna.

Il vetro pressato viene di solito lucidato a fuoco, per eliminare possibili segni lasciati dallo stampo e allo scopo la superficie del pezzo viene leggermente fusa. Dagli anni Cinquanta si ricorre a speciali macchinari per effettuare la lucidatura, ma fino ad allora ogni pezzo veniva attaccato al pontello e lucidato in un forno. Il segno del pontello veniva poi molato via.

Un esempio ne è il piatto Kastehelmi (Goccia di rugiada) creato dal designer Oiva Toikka (1931- 2019) nel 1964 per l’azienda finlandese Nuutajärvi: sua intenzione era sostituire con file di piccole semisfere il banale anello alla base di un piatto. Visto il successo di pubblico, ne fu poi disegnata una serie prodotta tra il 1968 e il 1969.

Toikka, giovane promessa del design del vetro finlandese, lavorò come designer alla Nuutajärvi dal 1963 al 1996. Negli anni Sessanta, l’industria del vetro finlandese viveva un periodo di relativo boom economico e i prodotti di maggior successo alla Nuutajärvi erano due collezioni disegnate da Toikka, Kastehelmi, in vetro pressato, del 1964, e Flora, in vetro soffiato a stampo “a fermo” del 1966.

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