Tomaso Buzzi alla Venini

A cura di Marino Barovier

La mostra ripercorre la breve ma intensa collaborazione di Tomaso Buzzi con la vetreria Venini, documentandola attraverso la selezione di 200 opere che celebrano il gusto italiano degli anni Trenta, disegni originali e progetti inediti dall’archivio Buzzi.

Tra il 1932 e il 1933 l’architetto milanese Tomaso Buzzi instaura una fruttuosa collaborazione con la vetreria Venini, che prosegue episodicamente anche durante gli anni successivi. L’originale apporto creativo dell’architetto è evidente sia nelle forme dei vetri sia nella loro significativa tecnica di realizzazione. Quando nel 1932 arriva a Murano alla Venini, Buzzi porta il suo notevole bagaglio culturale e la sua profonda conoscenza dell’arte antica, in particolare di quella etrusca, nella quale Buzzi cerca motivi di ispirazione, con la volontà di creare manufatti nuovi e originali.

Ciò avviene soprattutto attraverso la sperimentazione di un nuovo tessuto vitreo, il vetro incamiciato a più strati di colore e applicazioni di foglia d’oro. Questa tecnica trasforma radicalmente l’aspetto dei vetri prodotti fino ad allora dalla Venini, contribuendo all’esigenza di rinnovamento dell’azienda muranese e affermandone la sua vocazione alla produzione di vetri eleganti e raffinati. La mostra “Tomaso Buzzi alla Venini”, a cura di Marino Barovier, ripercorre questa breve ma significativa collaborazione, documentata attraverso le opere selezionate (circa duecento), i disegni originali dell’archivio Venini e i progetti inediti conservati nell’archivio dell’architetto alla Scarzuola a Montegabbione (Terni).

In occasione della mostra è stato pubblicato il catalogo ragionato dei vetri di Tomaso Buzzi per Venini, edito da Skira per LE STANZE DEL VETRO e curato da Marino Barovier con Carla Sonego. Inoltre, anche in occasione di questa terza mostra dedicata alla Venini, il regista Gian Luigi Calderone ha realizzato un film documentario, dal titolo Tomaso Buzzi. Le memorie dell’Angelo Custode, che racconta la figura dell’architetto milanese attraverso gli appunti inediti per un’autobiografia raccontata dal suo “Angelo Custode”.

 

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Tomaso Buzzi. Vaso a due bocche in vetro alba a più strati di colore con applicazione di foglia d’oro. 1932-33

Tomaso Buzzi. Grandi vasi in vetro incamiciato a più strati di colore e applicazione di foglia d’oro con collo allungato e bocca espansa. 1932-33

Tomaso Buzzi. Coppa delle mani in vetro laguna a più strati di colore con applicazione di foglia d’oro. 1932-33

Tomaso Buzzi. Vasi in vetro alga e alba a più strati di colore e applicazione di foglia d’oro con collo a tronco di cono rovesciato. Coppa in vetro laguna a più strati di colore con applicazione di foglia d’oro. Piede ad anello, con filamento vitreo avvolto, e prese laterali in vetro avorio e oro. 1932-33

Tomaso Buzzi, Incamiciati, vista dell’allestimento. Foto: Enrico Fiorese. Courtesy: LE STANZE DEL VETRO

Tomaso Buzzi, Incamiciati, vista dell’allestimento. Foto: Enrico Fiorese. Courtesy: LE STANZE DEL VETRO

Tomaso Buzzi. Coppe in vetro incamiciato a più strati di colore e applicazione di foglia d’oro. 1932-33

Tomaso Buzzi. Vaso ovoidale in vetro incamiciato turchese con piccolo piede svasato e bocca in vetro nero. Alzata in vetro incamiciato turchese con piede troncoconico in vetro nero. 1932

Tomaso Buzzi. Boccia dei cavallini marini in vetro alga con applicazione di foglia d’oro. Vaso in vetro alba a più strati di colore con applicazione di foglia d’oro. 1932-33