È in programma martedì 29 novembre alle 9.30 alla Fondazione Cini il convegno internazionale Venini: Luce 1921-1985, promosso dal Centro Studi del Vetro.

Il focus del simposio sarà il tema dell’illuminazione dell’azienda muranese che, a partire dal primo dopoguerra, ha contribuito in modo fondamentale alla crescita e all’evoluzione di questo specifico settore, sia a livello nazionale che internazionale, sdoganando in modo definitivo l’illuminotecnica da un’originaria concezione meramente decorativa.

Il simposio prenderà il via con i saluti del direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, Luca Massimo Barbero, a cui seguirà l’introduzione al convegno di Marino Barovier, curatore della mostra Venini: Luce 1921-1985.

Ad aprire la giornata di studi sarà poi Carla Sonego con l’intervento Venini, gli architetti e la luce, dopo la quale seguirà un interessante excursus sul lampadario veneziano di Rosa Barovier Mentasti, Il lampadario veneziano: un illustre sconosciuto. Chiuderà la mattinata Valerio Terraroli con il contributo Luci e illuminazioni come forme simboliche di rappresentazione e ambientazione.

La sessione pomeridiana inizierà con Massimo Martignoni, che si focalizzerà sul confronto del design tra il polo muranese e quello milanese con Itinerari di vetro e luce tra Venezia e Milano 1950-2000, mentre Stefano Andrea Poli si focalizzarà sul tema L’illuminazione alla Triennale. Simona Larghi completerà la serie degli interventi con l’approfondimento specifico tra due importanti aziende di settore che hanno dato una notevole spinta al settore dell’illuminotecnica, Fornaci muranesi a confronto: illuminazione Venini e Seguso Vetri d’Arte.