Centro Studi del Vetro
Un archivio generale del vetro veneziano
Con oltre 150.000 documenti originali e una biblioteca specializzata che conta più di 2.000 volumi, il Centro Studi del Vetro è il più importante Archivio del Vetro Veneziano del ‘900.
Fondato nel 2012 all’interno dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, il Centro Studi del Vetro ha lo scopo di studiare e valorizzare l’arte vetraria veneziana in tutte le sue forme moderne e contemporanee.
In tale prospettiva, il suo intento è riportare il vetro al centro della scena artistica nazionale e internazionale, mostrandone le potenzialità attraverso mostre, conferenze, pubblicazioni e con l’attivazione di borse di studio dedicate agli studiosi e ai ricercatori interessati alla storia, alla tecnologia e agli sviluppi futuri di questo specifico materiale.
I principali obiettivi del Centro sono la catalogazione, la conservazione e la pubblicazione on line dei fondi pervenuti e che incrementano in progress l’Archivio del vetro, oltre al consolidamento della propria biblioteca specializzata.
La documentazione attiene principalmente alla produzione delle fornaci veneziane più note, come Aureliano Toso, Barovier Seguso e Ferro, M.V.M. Cappellin & C., Pauly & C – C.V.M, Seguso Vetri d’Arte, Società Veneziana Conterie, Vetrerie Antonio Salviati. Il repertorio annovera inoltre le firme dei più rinomati designers del vetro tra cui Emmanuel Babled, Fulvio Bianconi, Luigi Scarpa Croce, Dino Martens, Flavio Poli, Ginny Ruffner, Carlo Scarpa, Peter Shire, Vinicio Vianello. Nel 2020 sono stati acquisiti anche gli archivi degli artisti contemporanei Cristiano Bianchin, Giorgio Vigna, Silvano Rubino e del grande maestro Pino Signoretto.
Tutte le collezioni del Centro, librarie, grafiche e fotografiche, sono fruibili dal pubblico e parte di queste è già stata oggetto di progetti editoriali e pubblicazioni. Saranno inoltre presto online anche le raccolte multimediali inerenti le conferenze, le interviste con i maestri vetrai, gli storici dell’arte, gli artisti e – non ultimi – tutti gli archivi digitali della storica fornace Venini.

